Greco. I percorsi della scena
di Silvestro Montanaro
«I percorsi della scena», nuovo libro di Franco Carmelo Greco pubblicato postumo per i tipi di Luciano editore, riunisce dieci saggi assemblati dall’autore a partire dal 1997 e corredati da edizioni di testi teatrali europei del Settecento. L’opera, in origine, avrebbe dovuto includere anche una riflessione sulle «categorie teatrali» mai redatta in versione definitiva e della quale rimangono soltanto alcuni appunti. Nella ponderosa edizione attuale – ben 784 pagine – questa sezione è sostituita dal dialogo «Il Belvedere o il teatro» del Parrino che, tradotto dal latino, ampliato ed opportunamente commentato doveva invece costituire materia per un altro, autonomo volume. Greco, studioso generoso, di felice intuizione e vorace curiosità, mostra nei vari filoni del volume un interesse totale per il fenomeno teatrale. «È certamente il centro della sua speculazione – conferma Tonia Fiorino, docente di Sociologia della Letteratura – tesa ad affrancare la tradizione culturale e teatrale campana da ogni ombra di campanilismo per inserirla stabilmente in un contesto nazionale ed europeo». «E l’oggetto della sua indagine oltre a comprendere ogni aspetto teatrale – continua Fiorino – tende ad allargarsi a forme d’arte come la pittura nelle quali individua correlazioni». Quasi infiniti questi percorsi: la gestualità dell’attore, le esigenze dell’allestimento, l’evoluzione della macchina teatrale che – in concomitanza con il progressivo incremento dei costi – si affida agli impresari, la questione del linguaggio scenico differente dall’esperienza della scrittura letteraria.
Per Ettore Massarese, docente di Storia del teatro moderno e contemporaneo, una delle tesi dominanti dello studio è la centralità di Napoli intesa come luogo anche fisico della scena: «non bersaglio di rifrangenze sceniche provenienti da altrove, bensì soggetto di rifrangenze sceniche verso l’esterno». Intendi l’Europa.
(“Il Mattino”, 22 febbraio 2002)